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Dietro al fascino giocoso de L'italiana in Algeri c'è innanzitutto Rossini. Nella monografia dedicata a quest'opera la sua vita e il suo genio sono tracciati da alcune penne famose: Stendhal, Giuseppe Mazzini - che lo chiama "Il Napoleone della musica" - e Riccardo Bacchelli, autore del Mulino sul Po, che esalta del compositore la capacità di costruire una burla travolgente "che non è gioco virtuosistico, ma allegria irresistibile di forza vitale, di gusto e piacer di vivere trafuso in ritmo". Sono proprio questo "gusto goloso per la vita" e una "dose non indifferente di follia" che legano Dario Fo a Rossini, come egli stesso dichiara nelle "Note di regia". È proprio il premio Nobel, infatti, ad avere curato questo allestimento, aggiungendo un ulteriore colore all'arcobaleno di Rossini.